Chi deve pagare i tuoi cateteri?

Chi deve pagare i tuoi cateteri

Scopri in che modo sono rimborsabili i tuoi cateteri intermittenti.

I cateteri intermittenti sono inseriti sia nel Nomenclatore Tariffario (il documento emanato e periodicamente aggiornato dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi ed ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale) sia nei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini).

Dal 2001 l’accertamento dell’invalidità civile non è più obbligatorio ai fini dell’ottenimento dei dispositivi, per cui quando il paziente ha concluso l’iter ospedaliero e fa rientro a casa, accede ad un percorso riabilitativo effettuato presso specifici ambulatori dell’ASL di riferimento anche con l’ausilio di associazioni di categoria. A seguito di un iter burocratico che si conclude con la prescrizione del dispositivo, la persona arriva ad ottenere l’erogazione dei necessari dispositivi a cura della medesima ASL di riferimento.

E una volta ottenuto questo piano terapeutico?

L’erogazione degli ausili viene poi effettuata con ricetta del SSN del medico di medicina generale, con possibilità di rinnovare annualmente la prescrizione medica specialistica. Ogni ASL stabilisce le modalità di distribuzione dei cateteri ad intermittenza nel proprio territorio e, dunque, sceglie se utilizzare la distribuzione diretta o indiretta. Nel primo caso, è la stessa ASL che designa propri uffici ove il paziente si reca per ritirare gli ausili. Con la distribuzione indiretta, invece, il paziente deve recarsi presso una farmacia o sanitaria al fine di ricevere i dispositivi.

Diritti e rimborsi

La libertà di scelta del paziente è un diritto.

La libera scelta del paziente e la qualità dei dispositivi medici sono un diritto irrinunciabile. Qualora questo diritto venisse negato è consigliato segnalare l’accaduto alla direzione sanitaria della propria ASL di riferimento e per conoscenza alle associazioni operanti a tutela della categoria, chiedendo di prendere provvedimenti al fine di garantire il rispetto dei sopra esposti diritti.

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