Diritti e rimborsi

Diritti e rimborsi

Alcuni suggerimenti sui diritti delle persone stomizzate in termini di rimborsabilità e prescrizione dei prodotti.

I dispositivi medici per incontinenti e stomizzati sono inseriti sia nel Nomenclatore Tariffario (il documento emanato e periodicamente aggiornato dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi ed ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale) sia nei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini).

Dal 2001 l’accertamento dell’invalidità civile non è più obbligatorio ai fini dell’ottenimento dei dispositivi, per cui quando il paziente stomizzato ha concluso l’iter ospedaliero e fa rientro a casa, accede ad un percorso riabilitativo effettuato presso specifici ambulatori dell’ASL di riferimento anche con l’ausilio di associazioni di categoria. A seguito di un iter burocratico che si conclude con la prescrizione del dispositivo (iter che deve comprendere la diagnosi e il tipo di intervento, il codice di riferimento del Nomenclatore Tariffario e il programma terapeutico), la persona stomizzata arriva ad ottenere l’erogazione dei necessari dispositivi per stomia, a cura della medesima ASL di riferimento. Agli stomizzati neo-operati i quantitativi protesici possono essere aumentati, sino al 50%, per la durata massima di sei mesi dall’intervento, previo giudizio del medico prescrittore dell’AUSL.

E una volta ottenuto questo piano terapeutico?

L’erogazione degli ausili viene poi effettuata mensilmente con ricetta del SSN del medico di medicina generale, con possibilità di rinnovare annualmente la prescrizione medica specialistica.
Ogni ASL stabilisce le modalità di distribuzione dei dispositivi per stomia nel proprio territorio e, dunque, sceglie se utilizzare la distribuzione diretta o indiretta.
Nel primo caso, è la stessa ASL che designa propri presidi ove il paziente si reca per ritirare gli ausili. Con la distribuzione indiretta, invece, il paziente deve recarsi presso una farmacia o sanitaria al fine di ricevere i dispositivi.

Per le protesi e gli ausili le Regioni hanno però facoltà di modificare e quindi anche di ridurre i prezzi.

La Regione ha facoltà di ridurre i prezzi di rimborso dei dispositivi in elenco, predisponendo appositi Nomenclatori Tariffari regionali. Ciò non può e non deve in ogni caso determinare forniture di minore qualità o di numero insufficiente alle esigenze del paziente. Inoltre, secondo quanto stabilito dalla legge, se il paziente – a parere dello specialista – necessita di un tipo o modello di dispositivo non incluso nel Nomenclatore ma riconducibile per omogeneità funzionale a quello prescritto, l’ASL di competenza deve autorizzare la fornitura e coprire il costo del prodotto scelto. Questa copertura da parte dell’ASL arriva però solo fino alla tariffa prevista, o al prezzo determinato per il dispositivo presente nel Nomenclatore e corrispondente (o, meglio, simile) a quello erogato.

La libertà di scelta del paziente è un diritto.

Tenuto conto che la libera scelta del paziente è un diritto irrinunciabile, così come la qualità dei dispositivi medici e il non dover integrare il prezzo del presidio, è dunque evidente che – qualora questi diritti vengano lesi – occorre rivolgersi alla magistratura. Qualora ci si trovi di fronte ad un’eventualità del genere, occorre segnalare l’accaduto alla direzione sanitaria della propria ASL di riferimento, all’assessorato alla sanità della propria Regione e per conoscenza alle associazioni operanti a tutela della categoria, chiedendo di prendere provvedimenti al fine di garantire il rispetto dei sopra esposti diritti. Nel corso degli ultimi vent’anni molto è stato fatto per migliorare le condizioni delle persone stomizzate e non è possibile lasciare che in nome della sola logica del risparmio siano vanificati gli sforzi compiuti dai singoli, dalle associazioni di categoria e dalle imprese produttrici e distributrici dei dispositivi che, con massima serietà, hanno sempre operato al fine di consentire il miglioramento delle condizioni di accesso ai presidi da parte degli aventi diritto.

Nel corso degli ultimi vent’anni molto è stato fatto per migliorare le condizioni delle persone stomizzate e non è possibile lasciare che in nome della sola logica del risparmio siano vanificati gli sforzi compiuti dai singoli, dalle associazioni di categoria e dalle imprese produttrici e distributrici dei dispositivi che, con massima serietà, hanno sempre operato al fine di consentire il miglioramento delle condizioni di accesso ai presidi da parte degli aventi diritto.

Iscrizione
To top