Clive: l’importanza di avere supporto

Clive: l’importanza di avere supporto

Per Clive, il supporto di familiari e amici è stato la chiave di volta assoluta, prima e dopo il suo intervento chirurgico di stomia.

Quando la mia malattia di Chron divenne incontrollabile, decisi di prendermi una pausa dal lavoro. Ero un corriere presso una ditta a conduzione familiare e non volevo deluderli, in quanto cominciava ad essere sempre più difficile adempiere ai miei doveri.

Il mio capo era piuttosto comprensivo, ma ovviamente la situazione non poteva andare avanti all’infinito, così dovetti prendere la decisione di rinunciare al mio lavoro.

Clive: l’importanza di avere supporto

Le visite ti aiutano a superare il percorso

Avevo stretto alcune buone amicizie nei miei tredici anni di lavoro presso l’azienda e un amico in particolare è sempre venuto a trovarmi a casa e anche durante i miei vari ricoveri in ospedale. Il mio capo ufficio veniva a trovarmi a casa e ancora oggi ci vediamo di tanto in tanto. A volte, chiamo in ufficio per fare due chiacchiere, perché lui lavora solo un paio di giorni a settimana da quando è in pensione.

Quelle visite furono molto importanti per me, in quanto mi sentivo praticamente tagliato fuori da tutto e tutto quello che vedevo erano le quattro mura di casa mia. Mi hanno aiutato a superare quei momenti difficili.

La mia famiglia è stata la mia roccia

La mia famiglia è stata essenziale per me durante la mia malattia. Mia moglie in particolare, che è diventata la mia accompagnatrice nell’intero percorso perché, per un sacco di tempo, ho avuto bisogno di aiuto per andare in bagno, mettermi a letto, scendere dal letto e vestirmi. Suona un po’ patetico, lo so, ma chiunque con questa malattia sa quanto debilitante possa essere. Sono molto fortunato ad avere cinque figli meravigliosi; anche se ora sono tutti grandi, sono stati tutti la mia roccia.

Clive: l’importanza di avere supporto

Qualcuno per cui svegliarsi

La mattina del mio intervento, la mia configlia maggiore mi portò in ospedale insieme a mia moglie e a mia figlia minore. Mi accompagnarono fin dentro la sala pre-operatoria, ma quando giunse il momento di entrare chiesi loro di andarsene, perché temevo che fosse troppo emozionante per tutti noi; avevo proprio bisogno che restassimo uniti prima di questo intervento scoraggiante.

Le mie figlie rimasero con mia moglie per tutto il giorno, trattenendosi per altre dieci ore il giorno successivo. Quando mi risvegliai dal mio intervento, mia moglie e la mia configlia primogenita erano lì e mi sono corse intorno. Sono venute a trovarmi ogni giorno, proprio come il mio amico che incontrai in ospedale.

Richiesta di aiuto a casa

Il giorno che tornai a casa, mia moglie e mia figlia vennero a prendermi e mi portarono a casa. La mia famiglia al completo si strinse intorno a me per aiutarmi durante la mia convalescenza; mia moglie in particolare mi aiutava a vestirmi e così via... è stata davvero brava, mi ha fatto proprio da infermiera!

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